Il senatore dottore GIUSEPPE TRAINA, nel ricordo propostoci da Andrea Giuseppe Randazzo.

422389f1(2181) di Giacomo Giuffrida Samonà 
Presentato ieri sera (03 agosto 2011) nell’incantevole scenario del giardino di Palazzo Cutò, il libro di Andrea Giuseppe Randazzo  “Giuseppe Traina, Uomo Medico e Politico d’altri tempi “. Libro che illustra, meglio di cento discorsi, la vita e l’opera di questo autentico filantropo margheritese, raccontata dalla  viva voce dei pazienti ed amici di allora, raccolte dall’autore in una serie di interviste la cui lettura ci restituisce, ad oltre cinquant’anni dalla scomparsa del Dottore, la figura di un Uomo che aveva fatto della medicina, in tempi difficilissimi, di grande miseria economica, e per noi oggi quasi remoti, una vera missione di vita.  Tessere l’elogio del Dott. Traina, oggi, dopo aver letto il libro, ed aver ascoltato gli appassionati interventi in occasione della presentazione del libro, sarebbe oltremodo facile e scontato, quindi me ne astengo, invitando, anzi, RACCOMANDANDONE  caldamente l’acquisto, conto tenuto peraltro come il ricavato delle vendite vada ad un opera benefica sponsorizzata e promossa dal LYON’S di Sambuca. Donare cioè uno speciale bastone ad un non vedente. Con appena dieci euro, ci si porta a casa uno spaccato, bello, di vita e personaggi margheritesi che ampiamente giustificano l’esiguità della spesa  e contribuiscono peraltro ad una buona causa.  Ma se non parlo del contenuto del libro, non posso certo esimermi dal parlare, anche se  in breve, del certosino lavoro fatto dall’autore, Andrea Giuseppe Randazzo  nel raccogliere testimonianze ed immagini ormai quasi “reperti storici” di una memoria che rischiava di perdersi. Cosa dire se non un BRAVO ed un GRAZIE, di cuore , a questo scrittore margheritese che indubbiamente onora la sua gente e la sua città . Il passato, gli uomini che lo hanno vissuto, le storie che pian piano riemergono dagli scritti di pochi, non sono roba da consumare in fretta ed accantonare in un polveroso ripostiglio dei ricordi, ma sono parte stessa di noi, del nostro vissuto e delle generazioni a venire, non fardello inutilmente ingombrante, di cui sbarazzarsi frettolosamente, quasi con fastidio, ma piccola ed amica bussola per orientarci nei frangenti della vita. Grazie ancora, Andrea, per queste pagine cariche di affetto per la tua terra e la nostra gente.
Piacevolissima l’atmosfera di dolce Amarcord della serata di presentazione dell’opera, che l’organizzazione dell’evento, ha voluto (finalmente)  tenere nella vellutata cornice degli alberi secolari del Giardino, abbandonando “finalmente” l’afosissimo e consueto Teatro Sant’Alessandro, rivelatosi, come da nostra segnalazione ed invito, la scorsa edizione del premio, su queste stesse pagine, una fastidiosa sauna  per ignari spettatori ed attori  dell’evento, ospitati. Segno questo che ci testimonia come, nonostante tutto, “Qualcuno, anche negandolo fieramente”, ci legge, e magari fa tesoro di alcuni piccoli “suggerimenti” da queste righe avanzati..
Unico neo, a  mio sommesso avviso, l’amplificazione,  limitata a solo due amplificatori vicini alle prime file di spettatori, e rivelatasi piuttosto insufficiente per coloro che stavano verso le ultime file oltre la vaschetta centrale. Qualche amplificatore in più, così da coprire acusticamente più ampi spazi della villa, non guasterebbe e ne guadagnerebbe la fruizione totale dell’evento. Ma, ripeto, è solo un piccolo neo cui gli organizzatori sapranno sicuramente porre brillantemente rimedio.
Piacevoli infine le musiche e le immagini proposte, oltre alla coreografia generale ed ad una conduzione sobria ed in linea con l’argomento proposto.
Si và ora a grandi passi, nel finire della Settimana Gattopardiana,  all’attesa “triscele che scrive”, incontri con tre autrici siciliane, curata e diretta da Margot Cacioppo, architetto e donna di cultura che ha saputo, nella sua Santa Margherita, e non solo lì, conquistare un posto di sicuro interesse per le sue proposte culturali.

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