Il Belice al buio, tagliata la luce ai terremotati

ImmagineRiportiamo un articolo di Alfio Sciacca datato 22/08/1992 quando alcuni abitavamo ancora  nella baraccopoli….
Al buio nelle baracche. Per circa cinquemila terremotati della Valle del Belice, devastata dal sisma nel gennaio del 1968, i disagi non hanno proprio fine. Due giorni fa l’ Enel ha interrotto l’ erogazione di energia elettrica nelle baraccopoli di Santa Ninfa e Partanna. E da lunedi’ prossimo resteranno al buio anche Santa Margherita Belice e Menfi. La brusca decisione dell’ Enel sarebbe la spiacevole conseguenza di un nuovo pasticcio burocratico tutto italiano. Fino al dicembre 1990 infatti i baraccati della Valle del Belice hanno goduto dell’ esonero nel pagamento delle bollette della luce. Scaduto il termine, da ben piu’ di un anno l’ Enel ha cominciato ad inviare le richieste di pagamento. Da parte loro i terremotati che vivono ancora nelle baracche allestite subito dopo il sisma non hanno pagato le bollette, confidando sulla promessa di una proroga dell’ esonero. “A piu’ riprese . dicono unanimi gli amministratori dei centri terremotati . i vari governi che si sono succeduti si erano impegnati a dare esecuzione alla proroga dell’ esonero. In fondo, si tratta soltanto di dare applicazione ad un articolo della legge 433 approvata l’ anno scorso che prevede espressamente di utilizzare fondi statali per saldare i debiti con l’ Enel”. Ma cosi’ non e’ stato e due giorni fa le baraccopoli sono rimaste al buio. “Al danno ora si aggiunge la beffa . gridano i terremotati . non bastava uno scandalo che va avanti da piu’ di ventiquattro anni, ora veniamo privati anche del “lusso” dell’ energia elettrica”. Tutti i sindaci dei comuni interessati tuonano anche contro la direzione dell’ Enel. “Non viene contestata la decisione dell’ Ente dell’ energia elettrica di esigere il pagamento delle bollette . dice il primo cittadino di Santa Ninfa, il pidiessino Stefano Giaramita . ma e’ incomprensibile che l’ intervento non sia stato annunciato per tempo, in modo da preparare anche le popolazioni. La direzione dell’ Enel si e’ limitata ad avvertire tre giorni prima la prefettura”. L’ esercito dei terremotati e’ deciso a dare battaglia. Sono stati gia’ richiesti incontri con i prefetti di Agrigento e Trapani e con i parlamentari della zona. E nuove forme di protesta per una popolazione esasperata da un’ emergenza dopo.terremoto che dura da quasi un quarto di secolo sono messe in cantiere. Per effettuare i primi tagli gli operai dell’ Enel hanno avuto bisogno della scorta dei carabinieri. E prevedibile che il loro lavoro sara’ ancora piu’ difficile quando la prossima settimana si presenteranno nelle baraccopoli di Santa Margherita Belice e Menfi. “Lo Stato, ed in particolare questo governo Amato . dicono gli esponenti dei vari comitati cittadini . ha deciso di abbandonarci al nostro destino. Dopo ben ventiquattro anni dal terremoto nessuno e’ stato in grado di darci una casa, e stiamo ancora nelle baracche, progressivamente sono stati ridotti i fondi per la ricostruzione e la Belice, ed ora restiamo pure al buio. E proprio vero: al peggio non c’ e’ fine”.

Fonte: http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/22/Belice_buio_tagliata_luce_terremotati_co_0_92082213759.shtml