(1216) Vogliamo rendere pubblico questo giro di email tra un nostro compaesano e noi, riguardante la questione commenti anonimi e loggati.
(prima email) Salve, vivo e lavoro in Toscana da molti anni e quasi giornalmente visito questo blog. Cerco notizie, da provinciale quale sono rimasto, di Montevago, visto che da diverso tempo il blog ha, diciamo così, esteso i suoi confini interessandosi di fatti che non riguardano solo la comunità di S.Margherita.
Dalla decisione degli amministratori di chiedere la registrazione per i commenti, bisogna ammetterlo, il blog sta perdento il suo appeal originario. Agli amministratori del blog va tutto il plauso possibile perchè hanno pubblicato notizie le più disparate e su di queste c’era sempre una grande discussione, segno che ci prendevano sulle notizie da diffondere; è stato creato uno strumento apprezzato da tantissimi.
Lo devo ammettere io andavo più che altro sulle notizie di Montevago, nessuno è perfetto, e mi piaceva più che leggere la notizia in sé soffermarmi sui commenti. Mi piaceva conoscere come le persone che stabilmente vivono un territorio percepiscono i fatti e gli eventi che li riguardano da vicino. Ricordo che da una notizia sui topi in balcone sia arrivava a parlare anche di altre cose interessanti che comunque coinvolgevano e appassionavano. Vi devo confessare che non mi interessava assolutamente chi lasciava il commento, mi interessava il commento, molti li ho trovati pertinenti, che davano spunti di riflessione interessanti a chiunque li leggesse. Ora ammettiamolo il blog è un pò triste, io lo preferivo carico di commenti anonimi, ma denso di passione e di interesse, di voglia di commentare e se non c’era la firma, pazienza, c’era l’idea. Potevi anche non condivederla, ma un’idea c’era, una sensazione e un modo di vedere la realtà lo trovavi. Ora niente! Silenzio. Non vorrei che questo blog stia entrando nel tricarne della noia che porterebbe a funerale certo, mi dispiace lo devo ammettere, mi dispiace perchè nel leggere i commenti tornavo con la mente a tanti anni fa, come se mi trovassi di nuovo di fronte al bar, o in piazza. Sarà nostalgia, non lo so, comunque mi piaceva tanto e non me ne fregava assolutamente,lo ribadisco, nulla di conoscere le generalità del commentatore; forse questo blog è entrato nella classica domanda che ti fa chi non ti conosce, specie se anziano, “a cu apparteni?”. Va bene tutto per carità, va bene qualsiasi decisione, il vostro lavoro e impegno rimane prezioso, ma la scelta di obbligare la registrazione ai commentatori delle notizie rischia di affossare lo spirito, presumo, per il quale questo blog è nato cioé essere una piazza dove tutti possono dire la loro. Se vogliamo dal numero di commenti che c’erano prima al numero che c’è adesso si può evincere che i frequentatori del blog non hanno apprezzato questa scelta. Per meglio dire è una bocciatura sonora della decisione.
Una ultima cosa, obbligare a registrarsi significa individuare il soggetto chiaramente e fare da deterrente a lasciare post offensivi? Non credo basti e comunque anche in caso di post anonimi ben si può trovare la persona che ha lasciato il post e se ci sono contenuti offensivi ben potrebbero gli amministratori del blog fornirli, su richiesta, al soggetto interessato e che vorrà far valere le sue ragioni nelle sede deputate.
Comunque decidiate, andrà bene, tuttavia una riflessione dovete pur farla.
Grazie per il vostro prezioso lavoro
Cordialità
Franco Bavetta
Anche noi abbiamo notato la flessione delle visite e lo prevedavamo pure sin dall’inizio, purtroppo abbiamo richiesto la registrazione perchè la bella piazza libera dove tutti potevano esprimere il loro parere non esisteva più ma era diventato un “curtigghiu dunni tutti sparlavanu ammucciati darre li porti”
Noi, cosi come pensiamo anche lei, vorremmo il meglio per il nostro territorio, è quel attaggiamento preso da diversi lettori non lo era, quindi qualcosa andava fatto e quel qualcosa è stata per noi la registrazione, cercando di convincere i nostri compaesani a mostrarsi senza paura e ad esprimere i propri pensieri liberamente.
Sicuramente la sua email ci da spunto per riflettere e sicuramente rifletteremo e può stare certo che questo blog continuerà a vivere ancora per molto tempo, ma intanto perchè anche lei non esprime questo pensiero e tanti altri sul blog loggandosi?
La ringraziamo ancora per il suo interesse, sperando di risentirla tramite email ma sopratutto tramite commenti loggati.
In questo caso la firma la ritenevo opportuna perchè, scrivendo una considerazione in autonomia, mi sembrava doveroso. Allo stesso modo non la ritengo indispensabile se commento una notizia da voi pubblicata.
Ho notato inoltre un’altra cosa, cioè quelli che commentando una notizia si firmavano sono spariti anch’essi dal blog e credo, forse peccando di presunzione, di conoscere la risposta che sta nel fatto che quando partiva una discussione spesso, a catena, si commentavano i post precedenti, per confutare le tesi sostenute o per esprimere una condivisione.
Ripeto va bene qualsiasi scelta da parte vostra, ma vorrei fare una proposta, se tecnicamente possibile (dico così perchè non sono un esperto) perchè non pubblicate la mia mail, lasciando nome e cognome, e lasciando spazio libero ai commenti (senza obbligo di registrazione) ed un eventuale sondaggio?
PS forse è opportuno, per conoscenza pubblicare anche la mail di
risposta e quest’altra. Fate voi e ancora buon lavoro.
Cordialtà
Franco Bavetta
Può darsi che la scelta della registrazione non è stata condivisa da diversi utenti anonimi, ma era doveroso per noi dare un esempio di trasparenza, di correttezza. Era giusto cominciare quel cambiamento di cultura che si è sempre esposto ma mai iniziato e che noi invece giovani adulti dobbiamo cominciare a perseguire. Altresi è doveroso anche precisare che non ci è mai interessato l’audience del blog, invece, ci è stato sempre a cuore il peso delle cose dette e l’anonimato purtroppo annulla il peso delle parole scritte.
Signor Bavetta, noi cittadini pretendiamo una classe dirigente migliore per la nostra terra. E' doveroso anche da parte nostra uno sforzo. Facciamo vedere le nostre facce, diamo un peso alle nostri voci. Aspettare di ottenere quello che ci è dovuto come una concessione dall'alto o come una lotta che gli altri devono portare avanti al posto nostro è da servi, non da uomini liberi.