Flop a ripetizione per l’elezione del Supersindaco

Terre sicane(352) Solo 32 presenti su 65 consiglieri convocati, e salta per la quinta volta l’elezione del super sindaco all’Unione dei Comuni Terre Sicane.
 
 La mancanza di convergenze politiche fra i rappresentanti sindacali e consiliari dei 4 comuni di Menfi, Montevago, S. Margherita e Sambuca, non porta, dopo un anno di convocazioni e di discussioni, alla elezione del presidente della giunta di governo, nonostante vi sia una candidatura ufficialmente presentata: quella del sindaco Antonino Barrile di Montevago. Riunioni fiume, nei corridoi della politica sovra comunale, non riescono a trovare una sintesi dentro l’aula consiliare dell’Unione. Anzi questa volta, quasi tutti i consiglieri delle maggioranze, hanno evitato di oltrepassare la soglia del teatro Sant’Alessandro, assistendo da fuori, l’ennesimo appello per verificare il mancato raggiungimento del numero legale di 33 consiglieri ed evitare di aprire la discussione. Un nulla di fatto che fa  rimanere da oltre 12 mesi l’unione bloccata in ogni forma di programmazione. Questo nonostante gli intendi dichiarati singolarmente dai quattro sindaci e dai consiglieri, tendenti al rilancio dell’ente sovra comunale, e mentre alcuni comuni (Santa Margherita e Sambuca ) hanno dato, unilateralmente, l’avvio a delle revoche di servizi conferiti alle Terre Sicane. Intanto si prospetta l’ombra di annullare le modifiche statutarie introdotte oltre un anno fa, nel tentativo di rimettere indietro le lancette dell’orologio a quando erano i sindaci a dirigere il Consiglio di Amministrazione, assumendone a  rotazione la carica.  Proposta, questa, avanzata dalla minoranza consiliare di Menfi e sembra sposata dall’assise comunale della cittadina del vino. Il condizionale è d’obbligo, in quando su questo tema a fronte delle conferme lanciate dal consigliere Santacroce di Menfi direttamente alla stampa, non si è avuto un confronto dialettico all’interno del luogo istituzionale, deputato alla discussione sul destino dell’Unione. Quasi tutti i 65 consiglieri, venerdì sera, erano presenti all’esterno del palazzo del Gattopardo. Tanti i capannelli, con tesi contrapposte si succedevano per studiare la strategia da affrontare dentro il Teatro Consiliare. E’ mentre, era ancora fresca l’accusa lanciata dal Sindaco Santoro al primo cittadino di Menfi qualche settimana prima circa le “grosse responsabilità”  sul fatto che erano assenti i consiglieri di maggioranza :”Non condivido l’assenza dei tuoi consiglieri”, questa volta , al momento dell’appello non una voce è stata lanciata ai propri consiglieri sia da Santoro che dal sindaco Maggio di Sambuca, che aveva evidenziato la volta scorsa “l’ampia convergenza su Barrile”. Gran parte dei loro consiglieri, infatti, sono rimasti fermi dietro la porta del Teatro. Stessa cosa ha fatto la maggioranza di Menfi. Per il sindaco Santoro, convinto sostenitore che le attuali regole statutarie sanciscono la fine dell’Unione, forse è stato facile condividere la tesi arrivata da Menfi. Per i sostenitori della “tesi del gambero”, il ritorno alle vecchie regole con i 4 sindaci seduti in seno al CDA è stata un’idea ghiotta da cogliere senza tentennamenti. Subito si sono sollevati i malumori all’interno delle altre minoranze e non solo. Soprattutto fra chi, qualche anno fa, era presente sia all’interno dei consigli comunali che in seno al consiglio dell’unione. Fra chi è stato alle prese con l’approvazione di una modifica statutaria che ha portato da 16 a 20 i consiglieri alle Terre Sicane, dando maggiore visibilità alle minoranze consiliari, che possono oggi contare su un componente in più. Fra chi ha voluto l’elezione del supersindaco direttamente dall’assemblea dei 65 rispetto ad una semplice rotazione fra i sindaci. Venerdì sera il sindaco Antonino Barrile aveva in tasca la rinuncia alla candidatura, non l’ha ufficializzata, visto il clima che si respirava. Dopo un’ora di melina il grido di protesta rivolto al presidente del consiglio dell’Unione: “Presidente per cortesia chiami l’appello così la finiamo con questa buffonata” l’invito del consigliere Di Vita, ricevendo l’applauso dei presenti. Appena il tempo di chiamare l’appello, 32 i presenti, un numero insufficiente per aprire la discussione. Se ci sarà tempo se ne parlerà la prossima convocazione.

Franco Graffeo

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