Festa della Repubblica Italiana

(100)  Il 2 giugno ricorre la Festa della Repubblica, festa nazionale italiana. In questa data si ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio universale il 2 e il 3 giugno 1946 con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese. Dopo 85 anni di regno, con 12.717.923 voti contro 10.719.284 l´Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati. Giova ricordare che il 2 giugno è l´unica Festa Nazionale dell´Italia. A differenza del 25 aprile (Liberazione) e 1° maggio (Lavoro), il 2 giugno riveste questa definizione, che la eleva rispetto a tutte le altre feste civili legali. Infatti ogni Stato del mondo ha una sua festa nazionale, e una sola: si tratta in un certo modo del compleanno della Nazione, la solenne commemorazione della sua nascita – in questo caso la nascita del nuovo Stato repubblicano. In tutto il mondo le ambasciate italiane tengono un festeggiamento, più o meno solenne, cui sono invitati i capi del Paese ospitante.  Speciali cerimonie ufficiali si tengono in Italia, come detto qui sotto. La Francia ha la sua festa nazionale il 14 luglio, Presa della Bastiglia; gli Stati Uniti il 4 luglio (Independence Day), e così via. Prima della Repubblica, la Festa nazionale italiana era la prima domenica di giugno, anniversario della fondazione dello Statuto albertino. Nel giugno 1948 per la prima volta via dei Fori Imperiali a Roma ospitava la parata militare in onore della Repubblica. L´anno seguente, con l´ingresso dell´Italia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali. Attualmente il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d´alloro al Milite Ignoto presso l´Altare della Patria a Roma e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. La cerimonia prosegue nel pomeriggio con l´apertura al pubblico dei giardini del Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con esecuzioni musicali da parte dei complessi bandistici della Marina Militare, dell´Aeronautica Militare, della Guardia di Finanza, dell´Arma dei Carabinieri, dell´Esercito Italiano, del corpo nazionale forestale e della Polizia di Stato

 

PROPONIAMO IL MESSAGGIO DEL  PRESIDENTE

GIORGIO NAPOLITANO

ripreso dal sito www.quirinale.it

Palazzo del Quirinale, 1 giugno 2007
“Il sistema politico e le istituzioni rappresentative, a cominciare dal Parlamento, possono riguadagnare credibilità e prestigio tra i cittadini solo affrontando i cambiamenti necessari. Non si può continuare a parlarne senza giungere a conclusioni concrete.” E’ quanto affermato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio pronunciato in occasione del 2 giugno, Festa Nazionale della Repubblica.
“Da una parte – ha aggiunto il Capo dello Stato –  bisogna avere il senso del limite e della responsabilità nel denunciare quel che non va; se si fa di tutte le erbe un fascio, si semina ulteriore sfiducia, non si aiuta la definizione di obiettivi precisi di rinnovamento. E dall’altra parte si deve sapere che per rinnovare la politica e le sue regole, i meccanismi elettorali e le istituzioni, non c’è altra strada che quella di confronti e accordi tra le forze presenti in Parlamento e in altre Assemblee elettive. Importanti sono le sollecitazioni che possono venire dall’opinione pubblica, dalle forze sociali e culturali, e da una maggiore partecipazione dei cittadini: ma nulla può sostituire la ricerca di intese, la scelta di soluzioni largamente condivise in Parlamento, specie per riforme di ampio respiro che ormai si impongono nell’interesse generale. Il Presidente Napolitano ha così concluso “E dunque mi chiedo: si può trovare ora, nonostante le difficoltà, questo terreno comune tra forze di maggioranza e di opposizione, senza confondere i ruoli, senza attenuare la gara per il governo del paese? Continuo a credere che sia possibile, e a ripetere il mio appello in questo senso. E’ in giuoco il nostro comune futuro.”

6 commenti

  1. trovo che la riistituzione della festa della repubblica sia un fatto essenziale, come sottolineato dal post, per il ricordo dell’istituzione della repubblica, ma pongo all’attenzione di tutti coloro che vogliono aprire gli occhi, che in un pezzo di carta chiamato costituzione, all’articolo 11 sta scritto: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. e paradossalmente in questa data che dovrebbe ricordare un qualcosa di bello come la fine della tirannia monarchica, cosa si fa? Si fa sfilare tutto il porcario dell’esercito nazionale… non dico che siano inutili…è necessario avere un esercito, ma non credo sia uno spettacolo vedere un mare di omini verdi che si muovono tutti uguali e urlano ad alta voce la loro razza a quattro politici che sbadigliano e applaudono ininterrottamente per 5 ore….non ci trovo nulla di bello nello sfoggio del proprio esercito…e proprio non mi capacito del perchè si continui a fare queste inutili parate…

    vikkio

  2. Ricordare in questa giornata la nascita della Repubblica Italiana credo voglia dire ricordare tutto il sangue e tutte le morti che ci permettono oggi di poterci considerare liberi. Innanzitutto quindi il mio pensiero oggi va a loro. Poi non c’è dubbio che la riflessione avanzata dall’amico Vikkio ha in sè una sua logica. Siamo uno Stato che ripudia la guerra e da ben 17 anni ininterrotamente quasi, qualunque governo ci sia, destra o sinistra, in Italia viviamo la Guerra. Prima la Guerra del golfo, poi l’ex Jugoslavia, poi i Balcani, poi l’Afghanistan, poi l’Iraq di nuovo. Non c’è dubbio che alcune di queste missioni siano state necessarie. Ma alcune erano facilmente evitabili e per questo penso anch’io che lo sfoggio di tutto questo arredamento militare sia fuoriluogo. Quanto sarebbe stato bello oggi vedere tutti i civili al monumento al Milite Ignoto.

    Volevo poi lasciarvi con una piccola domanda: siamo sicuri di essere in una Repubblica Democratica invece che in una Repubblica Oligarchica?

  3. Da un legno storto come quello di cui è fatto l’uomo, non si può costruire niente di perfettamente dritto (KANT)

    Nel giorno della Repubblica, la stessa viene offesa: TROVATA LA NON SOLUZIONE.

    Lo scontro fra il viceministro Visco ed il generale comandante della Guardia di Finanza, Speciale, era così reale e così poco frutto di pretestuose campagne di stampa che Prodi ha avocato a sé la questione. Poi ha riunito un consiglio dei ministri a questo specificamente dedicato ed ha deciso che Visco perde, almeno temporaneamente (a sentire l’interessato) la delega sulla GdF e Speciale perde il comando, andando alla Corte dei Conti. Ora, intendiamoci, il governo non poteva fare diversamente, non poteva che affrontare di petto il problema perché altrimenti, la settimana prossima, sarebbe caduto al Senato.

    Qui alcuni esponenti della maggioranza, ivi compreso un ministro, avevano già annunciato il loro atteggiamento negativo. Quindi la sorte era segnata. L’urgenza c’era, pertanto, ma non c’è la soluzione.

    Se ha ragione Visco è evidente che Speciale non può divenire magistrato incaricato di sorvegliare i conti pubblici. Se ha ragione Speciale è evidente che la sua rimozione è grave, ed ancor di più la permanenza di Visco al governo. Questa non è una faccenda che si possa risolvere per alzata di mano, a maggioranza, come se fosse una generica discussione politica. Qui si richiede l’accertamento di un fatto che, in un caso come nell’altro, contiene profili penalmente rilevanti ed istituzionalmente gravi. Quindi torno a quella che è stata la mia prima opinione, rafforzata dai successivi svolgimenti: la competenza è della magistratura ordinaria. Avviata un’inchiesta seria si può immaginare la prudenziale sospensione di entrambe i contendenti.

    Solo che l’inchiesta non c’è. Dalla procura di Milano giunse una cacofonica dichiarazione destinata a negare l’esistenza stessa del problema. Da quella di Roma l’apertura di un fascicolo che contiene ritagli di giornale. Stiano attenti, i magistrati, perché non c’è alcun bisogno di fornire conferme della loro alta sensibilità politica e della progressiva adozione di pesi e misure diverse. Qualcuno di loro potrà anche guadagnarci, ma l’insieme ci perde, ed alla grande.

    Diamo fuoco al legno

  4. Il nuovo Sindaco ha organizzato anche a SMB la Festa della Repubblica. Iniziativa lodevole. L’unica nota stonata: il rinfresco. E’ possibile che nel nostro Comune tutto debba comunque finire a tarallucci e vino? Con un “buco” di bilancio, annunciato dalla nuova amministrazione, di ottocentomila euro è logico iniziare a sperperare inutilmente le esigue risorse?

    Ciò vale anche se a pagare il conto siano stati gli sponsor (scelti come? con quale criterio?). Anzi, sarebbe trasparente conoscere quanto hanno versato nelle casse comunali la Pro Loco, l’Istituto Mediterraneo e gli altri sponsor ed avere il rendiconto delle spese.

    Non vorrei che cambiato il maestro la musica rimane sempre la stessa.

    Si continua a mangiare…

    Sfinge

  5. la repubblica italiana non è laica per caso? allora chi mi spiega la presenza del prete al teatro sant. alessandro?…che nesso logico ha la messa co i festeggiamenti della repubblica? o militari che sfilano o messe? e cosa centra con la repubblica?

    vikkio

  6. E’ quello che mi chiedo anche io, perchè ho sentito l’Arcivescovo della nostra diocesi, proibire categoricamente di celebrare messe, fuori dal luogo di culto, cioè dalla chiesa.

    E allora che succede, anche i preti disubbidiscono……….

    Allora diciamolo vikkio.

    La messa è MESSA

    La festa della repubblica è la festa della REPUBBLICA

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