E a Santa Margherita non c’era la mafia…

(280) da Agrigentonotizie.it
Scacco matto alla mafia dell’Agrigentino: 33 in carcere
 Scarica la pagina de LA SICILIA del 5 Luglio La Sicilia

 

Trentatré arresti condotti in poche ore. Quattro anni di lavoro per preparare lo scacco, quello matto, che ha dato il nome all’operazione condotta questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Agrigento.

Indagini che hanno portato gli investigatori della Dia e della Procura di Sciacca a scoprire una rete finalizzata ad acquisire la diretta gestione di attività economiche ed appalti pubblici e il controllo della fornitura di calcestruzzo, automezzi e manodopera specializzata, e hanno portato al sequestro di una trentina tra società e imprese e di numerose abitazioni di proprietà di tre imprenditori, Antonino Maggio, Vitino Cascio e Francesco Fontana, ora sottoposti a provvedimenti cautelari con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, finalizzata al controllo degli appalti pubblici e di attività economiche. Una vera e propria rete di società e partecipazioni azionarie tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo, che consentiva ai tre di "mettere le mani" su concessionarie, cave, impianti di cemento e calcestruzzi.

Durissimo il colpo inferto alle famiglie mafiose di Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago, Sambuca di Sicilia, Burgio, Lucca Sicula, Villafranca Sicula e al mandamento di Ribera, azzerato dagli arresti operati dai carabinieri.

I trentatré arrestati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, turbativa di gare d’appalto pubblico, condizionamento di subappalti e imposizione di manodopera.

Destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere secondo quanto diffuso in un comunicato ufficiale del comando provinciale dei carabinieri, sono:

Accursio Dimino, nato a Sciacca classe 58, coniugato, commerciante, ritenuto capofamiglia di Sciacca;

Michele Di Leo, nato a sciacca cl. 65, ritenuto affiliato alla famiglia di Sciacca;

Pietro Derelitto, nato a Sciacca cl. 63, anagraficamente residente a burgio, di fatto domiciliato in Villabate (pa), coniugato, ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio;

Raffaele Sala, nato a Sciacca cl. 72, residente a Burgio, coniugato, bracciante agricolo ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio;

Girolamo Sala, nato a Burgio cl. 60, coniugato, bracciante agricolo, ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio;

Mario Davilla, nato a Sciacca cl. 65 residente a Burgio, coniugato, imprenditore, ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio;

Antonio Giuseppe Perricone, nato a Burgio cl. 54, ivi residente, coniugato, allevatore, ritenuto affiliato alla famiglia di burgio;

Nicolò Di Martino, nato a Ribera cl. 37, coniugato, ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio.

Sottoposti a fermo del pm sono invece:

Gaspare Schirò, nato a Contessa Entellina (Pa) cl. 42, residente a Menfi, ritenuto capofamiglia di Menfi;

Antonino Pumilia, nato a Menfi cl. 55, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;

Tommaso Militello, nato a Palermo cl. 63, residente a Palermo, già domiciliato a Menfi in quanto sottoposto al divieto di dimora nella provincia di Palermo, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;

Vito Bucceri, nato a Castelvetrano, cl. 72, residente a Menfi, coniugato, manovale, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;

Giuppe Barreca, nato a Menfi cl. 76, coniugato, muratore, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;

Giovanni Campo, nato a Menfi cl. 62, coniugato, imprenditore del ramo calcestruzzi, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;

Filippo Campo, nato a Menfi cl. 68, coniugato, imprenditore del ramo calcestruzzi, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;

Calogero Rizzuto, nato a Sambuca di Sicilia cl. 60, coniugato, operaio presso la Sogeir Ato 1 di Agrigento, ritenuto capofamiglia di Sambuca di Sicilia;

Antonino Maggio, nato a Sambuca di Sicilia cl. 63, residente a S. Margherita Belice, coniugato, imprenditore, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;

Gino Guzzo, nato a Sciacca, cl. 59, residente a Montevago, coniugato, manovale edile, ritenuto capofamiglia di Montevago nonchè capo mandamento del Belice;

Antonino Gulotta, nato a Montevago cl. 68, coniugato, meccanico, ritenuto affiliato alla famiglia di Montevago;

Giusppe La Rocca, nato a Caracas (Venezuela) cl. 54, residente a Montevago, coniugato, commerciante, ritenuto affiliato alla famiglia di Montevago;

Giuseppe Clemente, nato a Sciacca, cl. 71, residente a Montevago, coniugato, operaio, ritenuto affiliato alla famiglia di Montevago;

Pasquale Ciaccio, nato Santa Margherita di Belice, cl. 66, coniugato, pastore, ritenuto capofamiglia di Santa Margherita Belice;

Vitino Cascio, nato S. Margherita Belice cl. 42, coniugato, imprenditore, ritenuto affiliato alla famiglia di Santa Margherita Belice;

Francesco Fontana, nato a Partanna (Tp) il giorno cl. 37, coniugato, consigliere presso la Calcestruzzi Belice s.r.l. sita in contrada Pienotta in Montevago, ritenuto affiliato alla famiglia di Santa Margherita Belice;

Giuseppe Morreale, nato a Sciacca cl. 69, residente a Santa Margherita Belice;

Salvatore Imbornone, nato a Lucca Sicula cl. 60, ritenuto capofamiglia di Lucca Sicula e capomandamento di Lucca Sicula, Ribera e Burgio;

Francesco Capizzi (detto Franco) di Calogero, nato a Ribera cl. 59, coniugato, commerciante, ritenuto capofamiglia di Ribera;

Giuseppe Capizzi, di Paolo, nato ad Ascoli Piceno, cl. 69, residente a Ribera, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;

Paolo Capizzi, nato a Ribera, cl. 68, residente a Burgio, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;

Paolo Capizzi, nato a Ribera, cl. 40, coniugato, bracciante agricolo, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;

Biagi Smeraglia, nato a Ribera cl. 63, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;

Antonino Montalbano, nato a Ribera, cl. 62, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;

Giusepe Orlando, nato a Ribera, cl. 63, coniugato, commerciante, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera.

23 commenti

  1. Un grazie di cuore agli inquirenti e alle forze dell’ordine che hanno annientato le maggiori famiglie mafiose dell’agrigentino. Grazie per aver fatto pulizia nel mio paese, di aver sbattuto in galera gente che più di una volta è finita nel mirino della magistratura per mafia. E ora qualche consigliere dovrà delle spiegazioni…

    Benny Calasanzio

  2. continuo a chiedermi perchè esistono ancora certi elementi,, a volte ho dovuto abbassare lo sguardo.. oggi alzo la testa. . montevago..

  3. “A volte ho dovuto abbassare lo sguardo.. oggi alzo la testa” è una bella frase che ha dentro la felicità, la sensazione di liberazione che oggi abbiamo avuto… oggi che piccoli uomini sono stati messi al sicuro dietro le sbarre, da dove non possono far male a nessuno. Nel mio paese deve respirare “il fresco profumo di primavera, che si oppone al puzzo del compromesso morale”. E a fine settembre, se le istituzioni ci assisteranno, risponderemo a questa gentaglia con una mega manifestazione antimafia, perchè a noi la mafia fa schifo, e fanno schifo tutti i mafiosi.

    Benny Calasanzio

  4. Speriamo che non sia una goccia nell’oceano, ma credo proprio di si.

    Cmq., grazie CC

  5. tratto da: http://www.siciliainformazioni.com/

    Mafia: Operazione “Scacco matto” le reazioni

    Sono numerose le reazioni politiche dopo l’operazione denominata “scacco matto”. Gli esponenti del Pdl Pippo Scalia (coordinatore regionale AN) e Luigi Gentile (neo assessore regionale ai lavori pubblici) dicono: “Lo Stato ha inferto numerosi colpi mortali alla criminalità organizzata e questo è frutto di un grande lavoro di squadra fra Dda e forze dell’ordine in un contesto storico che vede in Sicilia un’inversione di tendenza nella collaborazione fra cittadini e istituzioni”. Come assessore regionale ai Lavori Publici, Luigi Gentile ha inoltre ribadito quello che è il vero e proprio leit motiv del suo mandato al governo della Regione: “Agiremo per un serrato controllo degli atti amministrativi, sull’accelerazione dell’iter burocratico e su un sistema di garanzia e trasparenza nella gestione degli appalti pubblici”. Interviene anche il deputato Giuseppe Marinello. “Un plauso particolare – dice Marinello – va alle forze dell’ordine che con la loro importante e vigile azione, contribuiscono ogni giorno, in materia determinante, a far sì che nella nostra provincia e nel nostro territorio si possano determinare le condizioni di un reale sviluppo, basato sul rispetto della legge. Una provincia che sia vero baluardo di onestà per quell’imprenditoria che vuole, e deve essere libera, e affrancata da ogni condizionamento”.

  6. tratta da http://www.adnkronos.com/

    Mafia, maxi blitz Agrigento: frequenzimentro in casa imprenditore arrestato

    Alcuni degli odierni fermati avrebbero intrattenuto rapporti con Bernardo Provenzano e con il boss latitante Matteo Messina Denaro

    Palermo, 4 lug. – (Adnkronos) –

    C’era anche un frequenzimentro, ossia un apparecchio in grado di rivelare la presenza di microspie, nell’abitazione di Biagio Smeraglia, l’imprenditore di Ribera, considerato vicino agli ambienti di Cosa nostra, raggiunto da un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nell’ambito del maxi blitz antimafia, denominato “Scacco Matto” e condotto Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento.

    Le indagini durate oltre quattro anni hanno permesso di disarticolare le famiglie che operavano a Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice, Montetvago, Sambuca di Sicilia, Burgio, Lucca Sicula, Villafranca Sicula e di smantellare il mandamento di Ribera. Alcuni degli odierni arrestati avrebbero intrattenuto rapporti con Bernardo Provenzano e con il boss latitante Matteo Messina Denaro.

    Salvatore Imbornone, inoltre, avrebbe procurato l’ultimo covo conosciuto del boss Falsone. Secondo gli investigatori della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e della Procura di Sciacca, che hanno coordinato le indagini, gli arrestati devono rispondere di associazione di stampo mafioso finalizzata ad acquisire la diretta gestione di attivita’ economiche ed appalti pubblici e il controllo della fornitura di calcestruzzo, automezzi e manodopera specializzata.

    Una trentina di societa’ e imprese, oltre a svariate abitazioni, sono state sequestrate dai carabinieri di Corleone nell’ambito del maxi blitz antimafia ‘Scacco matto’, che ha smantellato le cosche della provincia di Agrigento. I beni sono di proprieta’ di tre imprenditori: Antonino Maggio, Vitino Cascio e Francesco Fontana, tutti sottoposti a provvedimento di fermo.

    I tre, attraverso un dedalo di societa’ e partecipazioni azionarie, che si estendevano tra Agrigento, Palermo e Trapani, gestivano diversi settori economici: dalle cave ai cementifici, dagli impianti di calcetruzzi, agli oleifici, fino ad arrivare ad una concessionaria di auto di lusso. L’attivita’ investigativa nei loro confronti e’ stata avviata dai militari nel 2005 e oggi ha portato al provvedimento di fermo.

    Gli imprenditori due di Santa Margherita Belice e uno di Partanna, sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, finalizzata al controllo degli appalti pubblici e di attivita’ economiche, specie nel settore edile, attuata anche attraverso il completo controllo della fornitura dei materiali e della manodopera.

  7. Tratto da:

    http://www.ilvelino.it/

    POL – Mafia, Vizzini: Bene operazione “Scacco Matto”

    Roma, 4 lug (Velino) – “Quello di oggi ad Agrigento è un successo della Dda di Palermo e dei Carabinieri di Agrigento. È arrivato il momento di aprire le casseforti della mafia confiscando tutti i beni accumulati con la violenza e con lo strapotere mafioso e deve essere chiaro che con le nuove norme nessuno sfuggirà alla confisca”. È quanto dichiara il senatore Carlo Vizzini, rappresentante speciale Osce contro le mafie transnazionali, in riferimento all’operazione “Scacco Matto”. “È importante – ha continuato Vizzini -, peraltro che mentre la mafia tenta di riorganizzarsi Forze dell’ordine e magistrati continuano a mettere a segno importantissime operazioni. Un colpo mortale alla mafia degli affari di una zona dell’agrigentino. Estorsioni e appalti truccati che distruggono la libertà d’impresa e mettono in ginocchio la crescita economica di una provincia già disagiata. Nel contrasto alla criminalità organizzata con il governo Berlusconi sono i fatti a parlare: norme rigorose e operazioni impeccabili”.

    L’operazione denominata “Scacco matto” ed eseguita stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, su ordine del Gip di Palermo, ha permesso di sgominare le cosche mafiose della zona occidentale della provincia di Agrigento. Trentaquattro le persone arrestate, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, turbativa di gare d’appalto pubblico, condizionamento di sub appalti e imposizione di manodopera. Tra loro, i referenti del clan mafioso dei Capizzi, gruppo legato al boss latitante Falsone, in otto comuni dell’agrigentino. Dei 34 arrestati, 26 sono sottoposti a fermo su ordine della procura di Palermo.

  8. tratto da:

    http://agrigentoweb.it/

    Dai Sindacati. Soddisfazione e complimenti della UILPS per operazione “Scacco Matto”

    Finalmente, una operazione di Polizia Giudiziaria significativa che sgombra dalla mente di chicchessia qualsiasi dubbio su l’azione costante delle forze di polizia in questa Provincia dove la mafia è fortemente radicata.

    DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO NAZIONALE ANTONINO ALLETTO: dopo le imponenti operazioni antimafia eseguite dalla locale Squadra Mobile guidata dall’ex Capo della Mobile Attilio Brucato e dagli eccellenti investigatori, oggi, l’Arma dei Carabinieri ,con l’operazione scacco matto, prosegue quella azione investigativa indispensabile che sancisce la volontà Istituzionale di liberare dall’oppressione criminale un provincia come la nostra.

    Auspichiamo, da parte dei vertici dell’Arma, un doveroso riconoscimento premiale per questi uomini che tra mille e più difficoltà hanno deciso di non dare tregua a qualsiasi forma di criminalità. A loro i nostri più sinceri complimenti.

  9. SI DEVE FATICARE NELLA VITA PER DIVENTARE QUALCUNO,,, NON VIVETE IN QUESTO MONDO COME VILLEGGIANTI NELLA NATURA… O INQUILINI NELLA TERRA.. RISPETTATECI!!!!!MONTEVAGO

  10. DA AGRIGENTONOTIZIE.IT

    Cronaca – Sciacca – 08/07/2008 11:12

    Blitz “Scacco matto”: tutti convalidati i fermi

    Versione stampabileIl giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sciacca, Salvatore Giannino, ha convalidato il fermo di 25 delle 34 persone coinvolte nell’indagine antimafia denominata “Scacco matto”. Si tramuta quindi in custodia cautelare il provvedimento di fermo emesso venerdi scorso.

    Il gip Giannino ed il collega Miceli, hanno lavorato fino a tarda sera per esaminare il voluminoso carteggio ed emettere il successivo provvedimento di convalida. Quasi tutti gli indagati, già sentiti dal giudice, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I loro legali sono in attesa di esaminare i provvedimenti restrittivi e presentare eventuale istanza al tribunale della libertà.

    Da oggi cominciano gli interrogatori delle nove persone che erano state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del gip della Direzione distrettuale antimafia di Palermo.

  11. Se non fossero stati convalidati sarebbe stato uno scacco matto alle forze dell’ordine. Non credo che dopo 4 anni di indagini i reparti speciali si mettano a fermare/arrestare persone senza un criterio ben preciso….

    Da qual che ho saputo le forze dell’ordine locali non sono state informate. Vi risulta?

  12. Ma qualcuno ha novita, per cosa?? Per fare cosa?? Le forze dell’ordine hanno fato il loro dovere? Hanno messo al fresco chi meritava?? E allora basta, ma basta! Poi diventa un pettegolezzoe non un fatto di cronaca. Cosa vuoi sapere? Cosa ci sarebbe da sapere? Le accuse? Gli anni che si aranno al fresco? MA perfavore…

    Pasquale Lo Stuffo

  13. Maro’ chi si nirbusu… Chiedere novita’ non significa essere pettegolo. Significa capire se li stanno scarcerando, se li portano ai domiciliari, se li affidano ai servizi sociali, se li portano nelle cave a spaccare pietre….

    Volevo essere certo di non trovarmeli piu’ in giro (se è vero che sono colpevoli), magari capire quando sara’ il processo….

    Da sempre siamo stati abituati che queste situazioni si risolvono con la scarcerazione quasi immediata e con un processo che si chiude dopo 10 anni quando magari intanto loro hanno continuato a fare la bella vita (fuori) e noi (sempre fuori) a rosicare e vederli riveriti da tutti. Queste “personalità ” quando escono ricevono la solidarieta’ e il “rispetto” da tutto il mondo che gli si avvicina, come fossero partecipanti del grande fratello o naufraghi dell’Isola (di Pianosa??)

    Quindi il fatto che le Forze dell’Ordine li abbiano rinchiusi non è sufficiente per ottenere giustizia. Oggi resti in carcere solo se hai fatto almeno una strage ma quasi non piu’ al 41/bis!

  14. sono fuori dalla sicilia da piu di 15 anni quando sento quello che riescie a fare la giustizia,mi si riempie il cuore di gioia (grazieee)

  15. COMPLIMENTI A TUTTI VOI CMQ DUE PERSONE CHE SONO STATE ARRESTATE NON C’ENTRANO NULLA CON LA MAFIA E RICORDATEVI CHE I VERI MAFIOSI NON SONO QUELLI AGLI ARRESTI MA SONO ANCORA FUORI SVEGLIAAAAAAA

  16. Ei gli arrestati sono la manovalanza della mafia i mafiosi sono seduti in poltrona tranquilli, mica son scemi.FIDATEVI

  17. Facile giudicare ed etichettare gli altri,cosa sappiamo noi delle loro vite , dei loro sogni.Prima di giudicare gli altri guardiamo dentro la nostra coscienza.

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