Don Antonio Riboldi, figura memorabile del Belìce

DON RIBOLDINel 45esimo Anniversario del terremoto e nel 91esimo Anniversario della sua nascita vogliamo ricordare don Antonio Riboldi figura memorabile durante e dopo le nefaste notti del gennaio 1968
Monsignor Antonio Riboldi I.C. (Triuggio, 16 gennaio 1923) è un vescovo cattolico italiano, noto per il suo impegno a favore della legalità e giustizia, sperimentato negli anni del suo ministero pastorale vissuto prima come parroco e poi come vescovo.
Proveniente da una famiglia di Triuggio (MB) di modeste condizioni economiche, è entrato a far parte dell’Istituto della Carità, divenendone sacerdote il 29 giugno 1951. Inviato nel 1958 in una parrocchia della Valle del Belice, si trovò nel 1968 a fronteggiare lo stato d’emergenza causato dal famoso terremoto che sconvolse la terra trapanese, già scossa dalle influenze gestite dalla mafia. In quegli anni collaborò con diverse persone legate alla vita politica e istituzionale del paese, fra questi il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e l’onorevole Piersanti Mattarella.
Il 25 gennaio 1978 il papa Paolo VI lo nominò vescovo della diocesi di Acerra, anch’essa terra avente complicazioni sociali. Ricevette l’ordine sacro episcopale l’11 marzo 1978, consacrante il cardinale Salvatore Pappalardo, coconsacranti il vescovo Costantino Trapani, O.F.M., e il vescovo Clemente Riva, I.C.
Ha rassegnato le dimissioni il 7 dicembre 1999, secondo quanto stabilito dal codice di diritto canonico. Impegnato in molte attività da conferenziere, Riboldi è direttore responsabile del mensile Amici dei lebbrosi. Prese inoltre parte alla rubrica a carattere religioso del Giornale Radio di Radiouno Ascolta si fa sera.

Don Antonio Riboldi, mons. Mancuso, don Pietro Foraci