Città dei Ragazzi a Montevago. Come tutto iniziò

citta dei ragazziSi riporta un articolo di Salvatore Mauro, già pubblicato sulla sua pagina FB.
Città dei Ragazzi! Centro culturale ricreativo dei giovani a Montevago (AG). Una struttura architettonica come sintesi di quattro servizi diversi per i giovani: la biblioteca, il centro comunale di cultura, il centro sociale, il punto d’incontro per gli hobbies.
Alla costruzione della Citta dei Ragazzi oltre ai fondi pubblici fu destinato il ricavato della vendita del “Quaderno di Montevago”, in Italia e all’estero. Pubblicando il “Quaderno di Montevago” (1968) il signor Presidente Dell’assemblea Regionale Siciliana, Onorevole Avvocato Rosario Lanza, ha voluto “intessere un discorso che potesse aiutare e riproporre i temi più urgenti delle conseguenze del terremoto del gennaio 1968 nella Valle del Belìce, per aiutare a superarle e, fin dove possibile, a sanarle”.
Il “Quaderno di Montevago” prese vita dall’iniziativa di un giornalista siciliano, Bruno Carbone, che subito dopo le prime scosse del terremoto raccolse tra le Macerie della scuola media di Montevago una ventina di disegni e alcuni temi.
Quei temi erano stati realizzati dagli alunni della scuola media, pubblicati dal giornale “l’Ora”, essi suscitarono grande emozioni e furono successivamente venduti in una mostra allestita a Roma in favore dei terremotati.
Sotto le macerie della scuola media di Montevago furono trovate anche, da un deputato dell’ARS, ing. La Duca, fasci di compiti svolti dai ragazzi, insieme a registri e a pagelle scolastiche, alcuni dei quali furono pubblicati nel quaderno.
Temi e disegni, come testimonianza singolare di una realtà distrutta, come il ricordo non solo di un paese che non esisteva più, ma di un rapporto tra i ragazzi e il loro paese, la loro casa, la loro scuola e di un certo ritmo di vita . Con la costruzione della Città dei Ragazzi finalmente si tento’ di ricostituire quella realtà che ristabilisse il rapporto tra ragazzi e “Cultura” e che la natura aveva annichilito…..
In definitiva chi ha voluto la realizzazione della città dei Ragazzi ha voluto rimarcare che la nostra è una terra fragile e che se si vuole riscattarla, giorno dopo giorno, ha bisogno di costruire la propria identità storica sulla cultura che neanche il terremoto più catastrofico potrà distruggere…..
“A me piace molto stare in questo paese perché è il mio paese natio ed anche perché e silenzioso” (Cavalcante Giovanni, II B scuola media, anno scolastico 1967- 1968)
L’autunno: ” Si raccolgono le ulive, e passando davanti al frantoio si sente l’odore delle olive….Spuntano dalla terra tanti cappellini colorati, i funghi…..Tornano i pettirossi”. (Milazzo Francesco, II B scuola media, anno scolastico 1967-1968).
Il natale: “Tutto il paese va ha vedere la nascita di Gesù, tutti i cristiani si preparano i dolci; Natale è la più bella e la più commovente festività dell’anno, che ci ricorda la natività del Messia il venticinque dicembre dell’anno 0”. (Monteleone Carlo, II B scuola media, anno scolastico 1967-1968).

Domani vedremo le immagini, ahinoi, delle attuali condizioni di Città dei Ragazzi.