Ciao Italia ! Infiniti Auguri per il Tuo 150.mo Annivesrario

(1900)   Riceviamo e pubblichiamo….
di Gaspare Pipitone (Patronato Epasa-Cna) New York articolo pubblicato oggi 17 marzo su ” America Oggi ” in occasione del 150.mo anniversario dell’Unita’ di Italia. Auguri a tutti gli Italiani
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4 commenti

  1. io sono rimasto a bocca aperta quando ho saputo che a Montevago non si sarebbe organizzato nulla per festeggiare questo avvenimento…non chiedevo tanto,anche una messa,una discussione sull'unità e sui fatti storici avvenuti…qualsiasi cosa insomma,anche piccola!!!invece niente…questo è l'ennesimo simbolo di un declino iniziato già da alcuni anni a questa parte!!! comunque nonostante la critica fatta voglio augurare a tutti gli ITALIANI E A TUTTA L'ITALIA UN BUON 150°!!!!

  2. Caro Giuseppe 16, —a Montevago, ormai, la Cultura e l'amore per la propria stroria, per il proprio passato,sono morte e sepolte da tempo. IL passato, sembra quasi, sia roba di cui vergognarsi, o almeno da trascurare allegramente, protesi, come si è, verso un "sol dell'avvenire" i cui raggi non riescono ancora, dopo mille promesse ed "impegni" politici, (strombazzati nei momenti caldi delle campagne elettorali) a riscaldare nessuno. Una volta, un filosofo, (sicuramente folle !!!) disse che non c'è futuro se si dimentica la propria storia e le proprie radici, in quanto si finisce x non sapere più da dove si viene, dove si è, e dove si voglia andare. Per "consolarti" ti dirò che anche Montevago, nel suo piccolo, contribuì alle lotte Garibaldine, grazie ad alcuni picciotti, i cui nomi si son persi nel tempo, (e nell'incuria generale dei locali,) guidati, assieme ad altri di Santa Margherita, dal Dott. Giuseppe Montalbano, montevaghese di nascita, ma "confinato" dalla polizia Borbonica in quel di Santa Margherita, divenuto poi  ufficiale garibaldino, che unitosi a Garibaldi sin dallo sbarco dei 1000 a Marsala, partecipò a tutta la campagna di Sicilia, sino alla conquista di Napoli e del Regno del Sud.. Accanto a lui i margheritesi Giseppe Di Giuseppe e G. Fumuso ed altri. Per quel che riguarda Montevago, anche nei moti rivoluzionari del 1821, un Montevaghese, il colonnello Calogero Di Maria, (prozio di mio padre) brilante ufficiale dell'esercito borbonico, passò dalla parte degli insorti che rivendicavano più libertà dal peso dei Borboni, e che fallita la rivolta, imprigionato nelle carceri di Agrigento, piuttosto che rivelare i nomi dei suoi compagni, preferì suicidarsi col veleno. Come vedi sono piccoli ma importanti tasselli del nostro passato, ma cosa vuoi che gliene freghi ai nostri rampanti politici, (del passato prossimo, del presente e mi sà tanto del futuro), protesi verso il sunnominato ed evanescente Sol dell'Avvenire ? Comunque, a tuo merito, devo dire che fortunatamente ancora qualcuno (Te ad sempio) si interroga sul passato della propria gente. Sarebbe retorico chiudere con un Viva l'Italia, preferisco quindi lasciarti una domanda, che peraltro si fece a suo tempo Massimo D'Azeglio "Si è fatta l'Italia, ora è tempo di fare gli ITALIANI " In molti, ancora aspettano una risposta.
    Giacomo Giuffrida Samonà

  3. Caro Giacomo,ti ringrazio per la storia dei nostri antenati,sono notizie che non sapevo e che non avrei mai saputo senza il tuo aiuto…ieri la noncuranza del nostro comune verso la festa nazionale è stata qualcosa di assurdo,non chiedevo chissà cosa!!! comunque hai ragione bisogna ora fare gli italiani!!!anche se penso sarà un'impresa

  4. Continuando di questo passo ce ne vorrà di tempo per fare gli italiani.
    E i motivi possono diversi:
    1) 150 anni sono ancora pochi e tutti ci sentiamo legati alle nostre tradizioni ed ai nostri luoghi. 
    2)I politici stanno perdendo (se non l'hanno già persa) la loro credibilità.
    3)Troppa è la differenza tra un Sud sempre + povero e un Nord che continua a crescere e diventa meta per noi del Sud alla ricerca di un futuro.
    Comunque dovremmo anche ricordare come si viveva nel Meridione prima del 1860. So che il Regno delle due Sicilie era un regno all'avanguardia in molti settori (industria, tecnologia, economia…) ed era ricchissimo di cultura.
    Napoli era la terza città europea dopo Londra e Parigi, fu una delle prime città al mondo a portare l'acqua corrente nelle case (strano vero? ormai Napoli viene citata solo per l'immondizia). Il regno delle due Sicilie possedeva la terza flotta mercantile al mondo e la costruzione di navi dava lavoro a circa 10000 persone.
    La prima linea ferroviaria e il primo impianto di illuminazione (prima a gas, poi elettrico) nacquero proprio nel Regno delle due Sicilie.
    A sto punto viene da chiedersi: "cosa è successo in questi 150 anni?,
    A chi ha veramente giovato l'unificazione?"
    Giuseppe, anche secondo me si doveva ricordare quel giorno di 150 anni fa, magari con una bella discussione per rispolverare un pò di storia.

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