Catturato il Boss Giuseppe Falsone

carabinieri-arresto(1351) Da www.agrigentocronaca.net  riportiamo questi due articoli….
Catturato a Marsiglia il Boss campobellese Giuseppe Falsone
Campobello di Licata, 25 Giugno ore 19.25.    Hanno festeggiato stappando bottiglie di champagne dalle finestre della Questura di Agrigento. 

E ‘una  giornata storica per gli uomini della squadra mobile di Agrigento, è una giornata storica per Agrigento, la sua provincia e per l’intera nazione.  Il boss  Giuseppe Falsone di Campobello di Licata latitante da piu di dieci anni, è stato arrestato nel pomeriggio di oggi a Marsiglia, in Francia.   A bloccarlo sono stati gli uomini della squadra mobile di Agrigento , di Palermo e dai poliziotti francesi. Il super latitante, capo di cosa nostra agrigentina, è stato fermato mentre stava facendo ritorno nella sua casa, nei pressi della città francese che già in passato aveva ospitato un altro boss della mafia siciliana, Bernardo Provenzano.  Al momento del fermo, Falsone ha negato di essere lui il latitante ricercato da oltre dieci anni. Ed in effetti il campobellese aveva fatto di tutto per camuffare la propria identità, anche attraverso diversi interventi di chirurgia plastica al viso. Ma per gli inquirenti non ci sono dubbi. Per la certezza si attendono comunque gli esiti degli esami dattiloscopici ai quali verrà sottoposto l’uomo. In tasca  a Falsone è stata ritrovata una carta di identità francese con un nome italiano che sarebbe secondo gli investigatori un fiancheggiatore del boss campobellese.    La notizia dell’arresto di Falsone si è rapidamente diffusa e da tutte le istituzioni, uomini di governo, rappresentanti del governo regionale siciliano, con in testa il governatore Raffaele Lombardo, si  è levato unanime il coro di grande soddisfazione per un risultato fortemente voluto  che assesta un colpo mortale a cosa nostra agrigentina.

Arresto Falsone. L’ascesa e la latitanza
Agrigento, ore 22,10 . La cattura di Giuseppe Falsone  rappresenta la degna conclusione di un’attività di indagine proseguita incessantemente dal 1999 quando il boss campobellese era sfuggito ad un mandato di cattura per associazione mafiosa, omicidi e traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’ascesa al vertice di Cosa Nostra agrigentina  di Giuseppe Falsone inizia molto presto, all’età di 21 anni dopo che la Stidda negli anni della guerra di mafia uccide il padre Vincenzo ed il fratello maggiore Angelo. Da allora la crescita criminale di Falsone è impressionante. A sostenere la leadership di Falsone in provincia di Agrigento  è stato lo stesso Bernardo Provenzano che lo indicava nei suoi pizzini con il numero 28.Nato a Campobello di Licata e figlio di Vincenzo, indiscusso ‘leader’ della città per molti anni, diventa capo quando ancora non aveva 21 anni. La Stidda, infatti, gli uccide durante una guerra di mafia con le famiglie rivali di Cosa nostra nel 1991 il padre e il fratello maggiore Angelo. La cronaca lo lega a boss del calibro di Giuseppe Settecasi, Carmelo Colletti e Giuseppe Di Caro. La sua ascesa ai vertici dell’associazione mafiosa pare fosse sostenuta persino da Bernardo Provenzano, mentre il suo rivale Maurizio Di Gati fu appoggiato da Antinino Giuffrè.Il 14 luglio del 2002 la polizia interruppe un summit tra boss a Santa Margherita di Belice. Di Gati riuscì a scappare, ma l’arresto di Giuffrè e l’opposizione dell’ex primula rossa gli impedirono di diventare capo induscusso della mafia agrigentina. Appena tre mesi fa, nell’ambito dell’operazione antimafia ‘Apocalisse’, i carabinieri di Agrigento e di Palermo hanno sequestrato beni e società riconducibili al boss Falsone per circa 30 milioni di euro. Il 17 marzo del 2004 sono state diramate le ricerche in campo internazionale.