Auguri Santa Margherita con Suor Adalgisa Attulo

suor adalgisasm400.1(1604) In occasione del 400° anniversario della fondazione di Santa Margherita, avremo l’occasione di conoscere una figlia della nostra terra che bene ha messo in luce attraverso la sua opera pià il nostro territorio, parliamo di Suor Adalgisa missionaria in Brasile che nella giornata del 30 ott. riceverà un riconoscimento da parte dei suoi compaesani.  

Ve la presentiamo riportando un articolo tutto da leggere  di Turi Dimino pubblicato su Italia News nel dicembre del 2009 dal titolo “Dalla Sicilia a Salvador Bahia. Non si esporta solo mafia” La storia che vi racconterò è contemporanea e figlia del nostro tempo ed è collegata a due terre che se pur lontane geograficamente sono vicine per molte altre realtà sia culturali, musicali, di folclore, di tradizioni popolari, di ambiente naturale ecc; queste sono: la Sicilia (Italia) e Salvador Bahia (Brasile). In uno dei tanti miei viaggi in Brasile, camminando nel centro storico di Salvador Bahia, e precisamente nella Via do Salete, quartiere “Barris” che è ubicato vicino al più famoso quartiere “Pelourinho”, ho notato che c’erano diversi Istituti Scolastici Ecclesiastici e fra questi la casa di accoglienza per bambini, delle sorelle Cappuccine, dove ho incontrato Suor Adalgisa, (all’anagrafe civile Graziella Attulo). Di statura apparentemente esile e timida; ma non appena ho cominciato a conversare con Lei ho capito subito che era invece forte, coraggiosa e tenace. Mi chiese da dove venivo e quando gli ho detto che ero siciliano di Sciacca, della provincia di Agrigento, Lei ha espresso, col viso e con gli occhi, incredulità e gioia nello stesso tempo e come si dice in Brasile – molta “saudade”.

Mi ha fatto entrare nella casa di accoglienza ed ho visto tanti bambini che erano ospitati e che, pur avendo poco, i loro visi esprimevano felicità e serenità. Suor Adalgisa mi disse che anche Lei era Siciliana di Santa Margherita Belice, una città vicinissimo a Sciacca e della stessa provincia. Lei continua a raccontarmi con “ saudade” che lasciò la città di provenienza, la famiglia, gli amici e le ricchezze materiali, per abbracciare la fede della nobile missione, in particolare e con orgoglio mi fa notare che Santa Margherita Belice da sempre è stata abbastanza famosa e conosciuta, e non solo per le meravigliose colline coltivate a grano, a vigneti o a fichidindia ma anche per il famoso romanzo dello scrittore Tommasi di Lampedusa, “ Il Gattopardo”, il quale recandosi d’ estate a villeggiare, nella cittadina “belicina”, scrisse il suddetto romanzo, conosciuto in tutto il mondo e naturalmente anche in Brasile.

A Suor Adalgisa piace ricordare Santa Margherita Belice anche per le numerose chiese e palazzi storici di stile barocco che, purtroppo, il terremoto del 1968 ha distrutto. Suor Adalgisa, dopo gli studi fatti a Palermo e col forte sostegno da parte della Suora Madre Maria de Jesus Santocanale, ha ereditato un enorme carattere umano di fede e di amore verso gli altri ed una formazione morale, psicologica, intellettuale, in grado di fargli affrontare e superare le difficoltà della missione che l’ avrebbe messa a dura prova in una società dove la fede, l’ amore verso gli altri, verso i poveri, verso i senza tetto e senza terra, verso i diversamente abili ed in particolare per i bambini e le mamme abbandonate, spesso vengono dimenticati. Suor Adalgisa, dopo Palermo si è trasferita a Roma e successivamente a Salvador Bahia (Brasile ), dove tutt’oggi opera con fede ed amore per circa 25 anni, grazie al suo grande bagaglio di amore e di fede. Durante la conversazione i bambini presenti erano incuriositi ed attenti ascoltando in silenzio, anche perché con il suo modo di parlare, Suo Adalgisa, trasmetteva serenità e dolcezza, ma anche i bambini volevano raccontare le loro storie e quindi gli ho promesso che sarei ritornato per ascoltarli.

La conversazione continua e Suor Adalgisa mi dice che quei bambini, ospiti graditissimi della casa di accoglienza erano stati meno fortunati di tanti altri. Alcuni non avevano i genitori, altri invece, pur avendoli, a volte non riuscivano a sostenere a sufficienza i propri figli, per mancanza di cibo, d’istruzione e di altri mezzi minimi ed indispensabili per un bambino crescere e formarsi in modo adeguato. E’ importante ricordare, che altri bambini, ancora meno fortunati, purtroppo non hanno avuto nemmeno la opportunità di essere ospitati nella casa di accoglienza e quindi si troveranno ad affrontare un destino più incerto ed a rischio, non solo per la formazione scolastica e il lavoro, ma anche per le varie violenze. Insomma la missione di Suor Adalgisa richiedeva un grande impegno sociale, morale, di amore, di fede. Lei e le altre sorelle della casa di accoglienza, con molta determinazione, stanno portando avanti un progetto superando le varie difficoltà e senza perdere mai di vista l’obiettivo di aiutare i più bisognosi ed i diversamente abili, in particolare i bambini, le mamme abbandonate; al fine di dare un senso, anche di famiglia, agli ospiti della casa di accoglienza per come la missione si prefigge di fare.

A tutte le difficoltà di carattere gestionale, materiali e burocratico si è aggiunto uno fatto nuovo e non previsto; lo sfratto del Comune di Salvador Bahia, dello spazio destinato alla casa di accoglienza, in quanto lì doveva sorgere una stazione della costruenda metropolitana ed un centro commerciale. Ma Suor Adalgisa e le altre sorelle, pur dovendo lasciare tale luogo non si sono scoraggiate ne persi d’animo, infatti hanno continuato la loro missione di formazione ed assistenza in altre due case di accoglienza per bambini nelle città di Rio Real ed Esplanada situate nell’ interiore di dello Stato di Bahia.

Non dimenticherò mai il viaggio fatto in occasione del matrimonio di Paola, una delle prime bambine ospitate nella casa di accoglienza delle sorelle Cappuccine, oltre venti anni addietro. Paola prima di andare in Chiesa, indossò l’ abito da sposa e si preparò per la funzione religiosa dentro la casa di accoglienza che considera la sua, circondata da altri bambini e dalle sorelle Cappuccine. Il matrimonio di Paola si e’ trasformato in un evento la Chiesa Madre era addobbata con moltissimi fiori bianchi e le persone presenti erano così numerosi che non potettero entrare tutti nella Chiesa. La presenza più bella, oltre agli sposi, era quella delle sorelle Cappuccine e dei bambini ospitati nelle case di accoglienza che, partecipavano intensamente e con emozione a tutta la funzione, dai primi banchi della chiesa. Un’ altro momento emozionante è stato quando il Prete, che officiava la messa, ha ricordato che Paola, grazie alle sorelle Cappuccine ed alle adozioni a distanza ha potuto realizzare un sogno della sua vita e grazie all’aiuto dalle sorelle Cappuccine dalle quali ha ricevuto formazione scolastica e quant’altro necessario per crescere, affermarsi e dopo sposarsi con un impresario del luogo. Oggi Paola è felicemente sposata ed in attesa di diventare mamma creando così una famiglia da Lei tanto desiderata e l’ auspicio è che altri possano realizzare tale sogno.

Da tutto ciò si capisce che Suor Adalgisa svolge questa missione, da diversi anni, con l’impegno morale e fisico giorno dopo giorno ma non nasconde il desiderio di ritornare, per una breve visita, nei luoghi dove e’ nata e cresciuta, cioè a Santa Margherita Belice. La speranza è che il Sindaco di questa bella cittadina, della Sicilia, la possa invitare; ma conoscendo la sensibilità delle persone di Santa Margherita Belice e del proprio Sindaco si potrà ben sperare, non solo in un invito, ma anche in un progetto futuro che sostenga tale missione in una terra così lontana. Da questi luoghi Suor Adalgisa non ha mai smesso di avere contatti con le compagne di scuola e d’ infanzia ed in particolare con Enza Maglienti e Caterina Cognata che assieme ad altre famiglie (Mara Montalbano, Nina Alessi, Gianvito Oliveri ecc.) tutte di Sciacca hanno adottato dei bambini a distanza e altri ancora chiedono di essere adottati, a distanza, da un papà ed una mamma italiana.

La speranza è che ciò possa avvenire contribuendo così ad una missione che dia forza e coraggio alle sorelle cappuccine di Salvador Bahia a continuare nella loro difficile, ma nobile missione, e contemporaneamente aiutare dei bambini meno fortunati dando loro un futuro migliore e meno rischioso.

Vi ho raccontato una breve storia e sicuramente tante altre ne esistono, sparse per il mondo. Raccontarle non fa sicuramente male.