40 ANNI

(190)Tutto è cambiato dopo la notte del 15 gennaio 1968, noi vogliamo ricordare questo tragico giorno ripercorrendo assieme questi 40 anni.
( 1967 )  Un giorno di festa
 
( 1968 ) Il giorno che cambio tutto
 
( 1968-69 ) Le giornate nella tendopoli
 
 ( 1969-……) Le giornate nelle baracche
 
( 1988 )  Il giorno del 20° Anniversario
 
( 2008 )  Il giorno del 40° Anniversario

5 commenti

  1. ROMA (ITALPRESS) – Per la serie “La Storia siamo noi” Rai Educational presenta “Terre in moto”, in onda mercoledi’ 16 gennaio alle 8.05 e alle 00.40 su Raitre. A 40 anni dal tragico terremoto che sconvolse il Belice, Giovanni Minoli ricostruisce una catastrofe che la gente del luogo ancora non dimentica.

  2. complimenti per i video

    Introvabili, unici.

    Ottimo lavoro

  3. Da questi video oltre alle crude immagini si può anche percepire un cambiamento fondamentale nella vita dei margheritesi….ho notato due diversi stili di vita tra il video del 1967 e quello del 2008.

    C’era la VITA, c’erano PERSONE SORRIDENTI E PASSEGGIANTI IN PIAZZA nel 67 invece c’è desolazione solitudine tristezza e piazza chiusa nel 2008… PURTROPPO

    Salvo La Vita

  4. Rivedendo il video delle baracche dove sono nato io …be mi viene una rabbia…quanto tempo sono stato in quelle baracche convivendo con i topi di campagna con le loro casettine fatte bene ma cosi bene che non riuscivi mai a prenderli.

    Un saluto da un vostro compaesano emigrato per motivi economici.

    firmato Michele D…………….a.

    dimenticavo abitavo alla giacheria.

  5. In questi giorni ho visto tanti servizi tanti articoli, tutte parole di SOLIDARIETA’ per la tragedia avvenuta 40 anni fa, ma anche tante volte è stata utilizzata la parola SPRECO.

    Io volevo puntualizzare che in Italia fino alla tragedia accorsa nel belicino si disconosceva la parola terremoto e tutte le conseguenze che esso portava con se, prima del ’68 l’ultimo sisma era stato agli inizi del ‘900 a Messina ( tutta un’altra epoca).

    Nel Belice non c’è stata cooperazione immediata dei soccorsi, non c’erano schemi da seguire per ridurre al minimo i disagi, non c’erano leggi ad hoc per riavviare nell’immediato la rinascita dei paesi distrutti nessuno sapeva cosa fare ( la prima legge se non ricordo male venne votate agli inizi degli anni ’80) l’unica possibilita che diede lo Stato fu quello di pagare il biglietto per allontanarsi dal proprio paese.

    Dopo che il Belice ha fatto sfortunatamente scuola lo Stato non si è più fatto trovare impreparato nei successivi eventi sismici in Friuli e in Irpinia.

    Allora se ancor oggi dopo 40 anni la ricostruzione privata e pubblica non è ancora terminata se lo sviluppo economico non è mai iniziato la causa sta che noi siamo serviti solo a fare scuola e poi siamo stati dimenticati.

    Poi mi chiedo cosa mai può pensare un deputato del Veneto al Parlamento che si vede arrivare ulteriori richieste…”cosa vogliono questi terroni dopo 40 anni….ancora il nostro sangue?”

    No vogliamo solo riavere una vita normale che finora non abbiamo mai avuto.

    Salvo Margheritese

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